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LA NEWSLETTER SETTIMANALE DI ANDREA BATILLA

Che senso ha la New York Fashion Week?

La New York Fashion Week ha scelto da tempo di non avere nessuna identità e di essere una specie di grande fiera, un gigantesco calderone in cui tutto cade dentro e viene rimescolato fino a fargli perdere ogni senso.

Ci sono i mega brand che fanno i soldi con le mutande, i jeans o le borse rigorosamente Made in China ma che sono irrilevanti da un punto di vista creativo come Calvin Klein, Tory Burch, Ralph Lauren, Coach, Michael Kors o Tommy Hillfiger.

Vicino, nascono come funghi nuovi nomi provenienti da una scena indie che nessuno ha capito in cosa consista e dove voglia andare a parare: Elena Velez, Tanner Fletcher, Gabe Gordon, Meruert Tolegen, Who Decides War. In questo gruppo ci sono anche ex esordienti che non riescono ad uscire dallo stadio dell’esordiente come Collina Strada e Eckhaus Latta.

Ma ecco arrivare quelli che a detta di tutti incarnano il vero spirito americano dello sportswear minimalista: torna Calvin Klein, Khaite, Tibi, Fforme.

Non possono mancare gli specialisti in abiti da sera come il mitico Christian Siriano, vincitore di una delle prime edizioni di Project Runway.

Infine ci sono quelli stavano per farcela ma non ce l’hanno fatta e sono retrocessi in una posizione di retrovia, con o senza nuovi direttori creativi: Area, Alexander Wang, Proenza Schouler, Altuzarra, Prabal Gurung, Jason Wu, Luar, Laquan Smith.

Su Diotima aka Rachel Scott, nuova direttrice creativa di Proenza Schouler, non credo ci sia molto da dire tranne che probabilmente raggiungerà lo stadio di cui sopra in breve tempo. Questo perché, non scherziamo, il talento sta da un’altra parte.

In tutto questo, brand rilevanti come Tom Ford, Marc Jacobs e The Row si guardano bene dallo sfilare a New York.

Questa configurazione rende la settimana della moda americana più o meno trasparente agli occhi del mondo, tanto quanto quella inglese, ma a stampa e department store statunitensi sembra non importare assolutamente niente perché il mercato US vale nel 2025 365,70 miliardi di dollari, in crescita dell’1,84% e al primo posto nella classifica mondiale. 

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Kategorie POST SETTIMANALI

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