Turismo, lavoro, Covid-19, rapporto centro-periferia. Sono i temi al centro dellâapprofondimento di Mariasole Garacci â âTurismo, patrimonio, lavoro: un circolo che da vizioso deve diventare virtuoso (Opens in a new window)â â con cui si apre la newsletter in abbonamento di questa settimana. Una riflessione sulla valorizzazione del patrimonio culturale e sul turismo che prende le mosse dalla situazione di Roma ma che riguarda il Paese intero.
Al rischio che i sistemi di intelligenza artificiale rafforzino le disuguaglianze esistenti è invece dedicato lâarticolo di Ingrid Colanicchia â âSessismo, razzismo e disuguaglianze: una sfida anche per lâintelligenza artificiale (Opens in a new window)â â che evidenzia come, basandosi su dati creati dagli esseri umani, gli algoritmi in uso presso aziende e istituzioni possano incorporare (e di fatto incorporano) i pregiudizi radicati nella societĂ .
Sulle derive del politicamente corretto è incentrata invece lâampia intervista di Roberto Vignoli alla filosofa Yamina Oudai Celso â âIl politicamente corretto è lâoppio della democrazia (Opens in a new window)â â che mette in guardia dal rischio che le derive identitarie ci facciano perdere di vista le questioni fondamentali della democrazia, come il rispetto dei diritti umani e dei lavoratori.
AllâIsis e al pericolo che esso si riorganizzi (Opens in a new window) è dedicato lâapprofondimento multimediale di Valerio Nicolosi con unâintervista video alla ricercatrice Sara Montinaro che al sedicente Stato islamico ha dedicato un libro pubblicato di recente: DaeĹ, viaggio nella banalitĂ del male.
Giovanni Gaetani â âBlasfemia? Un reato inconsistente da abolire al piĂš presto (Opens in a new window)â â ci offre invece una mappatura delle leggi contro la blasfemia nel mondo sottolineando lâurgenza che esse siano abolite al piĂš presto in Italia e ovunque.
In occasione dellâanniversario della strage di Capaci, avvenuta il 23 maggio 1992, dallâarchivio di MicroMega offriamo ai lettori il commosso e polemico discorso, pronunciato a Palermo il 25 giugno di quellâanno, in cui Paolo Borsellino rivelò a tutti il clima di diffidenza e di isolamento che di fatto condannò a morte Giovanni Falcone (Opens in a new window).