Vol. CXLIX – Quel che resta della stagione
Quella del calcio: Serie A, coppe, nazionali. Cosa ci ha detto l’annata, e cosa no
Come si usa dire nel calcio britannico, “there is always next year”, c’è sempre l’anno prossimo: frase consolatoria, ma intrisa di sarcasmo, perché in fondo si utilizza quando le cose non sono andate bene. E questo è uno spoiler: nella stagione del nostro calcio, è difficile dire che le cose siano andate bene. E non parliamo solo di risultati.
Quel che resta della stagione è la nostra monografia numero centoquarantanove.
Buona lettura.
Cosa ci ha detto la Serie A (Si apre in una nuova finestra)
di Lorenzo Longhi (Si apre in una nuova finestra)
I verdetti, certo, quelli prima di tutto: lo sport d'élite è competizione, e allora è chiaro e logico che, alla fine di ogni campionato, parlino i risultati, ma per questo basta la classifica. Poi c'è tutto il resto, il non detto o il troppo detto, ed è quello che ci interessa in queste righe; che poi è forse ciò che a noi interessa di più in assoluto. E se è vero che il campionato di calcio è lo specchio del Paese, beh, questo è un problema.
Coppe, finale di partita (Si apre in una nuova finestra)
di Roberto Brambilla (Si apre in una nuova finestra)
La stagione delle coppe europee è finita con la finale di Monaco di Baviera tra Inter e Psg, con un risultato eclatante e storico. Ma cosa ci lasciano questi mesi di calcio continentale, allargando un po’ lo sguardo?
Nazionali, un equilibrio fragile
di Francesco Caremani (Si apre in una nuova finestra)
Nel calcio mondiale, le nazionali continuano a esercitare un fascino unico e a rappresentare un elemento imprescindibile del sistema sportivo globale, ma il loro ruolo è oggi sempre più messo alla prova dalle pressioni crescenti dei club e da calendari sempre più congestionati. La stagione 2024-25 ha confermato il valore e il prestigio delle nazionali maschili, soprattutto in Europa, dove la UEFA Nations League ha raggiunto fasi finali di grande qualità tecnica e spettacolo, con le semifinali Germania-Portogallo e Spagna-Francia che si sono giocate in questi giorni; così come si sta giocando la terza giornata delle qualificazioni mondiali UEFA. Tuttavia, il successo di queste competizioni si scontra con un calendario sempre più affollato, alimentato dall’introduzione di nuove manifestazioni come la FIFA Club World Cup 2025 e dai tanti impegni annuali che si sovrappongono.
Tackle (Si apre in una nuova finestra)
Il sesto cerchio – Cosa significa essere un ribelle nello sport (Si apre in una nuova finestra)
di Antonella Bellutti
Il ribelle non è semplicemente un atleta irrequieto per il gusto di esserlo: la sua esistenza è necessaria per il progresso del gioco/sport, per spezzare l’omologazione che troppo spesso rischia di ingabbiare la creatività e, soprattutto, per cercare di non perdere sé stessi nella ricerca del risultato. Il ribelle è colui che, con le sue azioni e il suo atteggiamento, costringe l’intero sistema a riflettere sulla propria natura.
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Buon fine settimana.
Ci rileggiamo il 14 giugno, per l’ultima nostra monografia.
